lunedì 25 febbraio 2013

Appartenenza

"Casa mia", disse. "Che poi in realtà non è mia. Sono in affitto. Cosa la rende di mia proprietà, il fatto che me la ricordo? Allora ricordo tante cose. Forse il mondo mi appartiene?"
Ci pensai un po'. Ricordai ciò che era accaduto pochi giorni prima. Ero tornato nella mia vecchia abitazione, avevo ancora un paio di cose da portare via tra vestiti, oggetti e cose varie. Il bagagliaio dell'auto era vuoto, potevo tranquillamente prendermi almeno tutti gli indumenti. Ma in ogni cassetto, su ogni scaffale ed in ogni scomparto dell'armadio lasciai qualcosa. Al momento non capivo perché, ma la risposta non tardò ad arrivare, così risposi: "In parte è tua perché te la ricordi, ed in parte perché lei ricorda te. Nel tempo che ci hai vissuto, hai lasciato una tua traccia. A partire dagli oggetti, l'odore dei tuoi vestiti nell'armadio, una macchia sul muro, un graffio sul pavimento. Quella casa porta il segno di una tua permanenza in quel luogo. Fa pensare a te... Insomma, tu la ricordi, lei ti ricorda, capisci?"
Annuì, ma non ero certo che avesse capito.
Sorrisi, finalmente io avevo capito.

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